- Gennaio 23, 2019
- Di Gaia Marsiaj
- News
CASO STUDIO – indagini georadar
L’area oggetto di studio è sita presso il Palazzo Ducale di Mantova (MN) dove sono state eseguite indagini georadar in 4 aree per un totale di una superficie di indagine pari a oltre 1100 mq. Sono state effettuate griglie di acquisizione con passo di circa 2.0 m sia per le sezioni longitudinali e sia per quelle trasversali allo sviluppo delle griglie.
Lo scopo delle indagini è finalizzato ad individuare la presenza di cunicoli o passaggi sotterranei per vagliare uno studio bibliografico condotto dal museo sull’esistenza di stanze sepolte.
L’interesse architettonico e l’eventuale riqualificazione in determinati contesti necessita di un’investigazione specifica che ben si presta per questo tipo di indagine pratica e veloce, e, soprattutto, non invasiva e, ovviamente, noi adoriamo queste giornate di lavoro perché ci permettono di visitare luoghi meravigliosi.
L’interpretazione dei radargrammi ha permesso di riconoscere delle anomalie di particolare forma e dimensione (iperbole) ad elevata riflessione riconducibili alla presenza di possibili elementi sepolti all’interno delle aree di terreno indagate. Nell’area del portico, che si riporta a titolo di esempio, è emersa la presenza di due grandi strutture a volta, larghe circa 5 – 6 metri e con asse centrale ubicato a circa 0.5 m di profondità dal p.c. locale. Tali strutture sono state evidenziate in tutte le sezioni geo-radar effettuate. Nella planimetria di sintesi si riportata lo sviluppo in pianta e l’asse centrale delle strutture a volta, nonché il passaggio di un servizio sub-superficiale.
COME FUNZIONA LO STRUMENTO?
L’indagine è stata eseguita con strumentazione georadar IDS I-MOD, equipaggiata con un’antenna monostatica da 200-600 MHz idonea per la verifica di tubazioni, spessori e strutture sepolte.
In pratica l’antenna trasmette nel punto indagato impulsi elettromagnetici. Quando le onde incontrano due materiali con diverse caratteristiche fisiche, una parte del segnale si propaga nel secondo e l’altra viene riflessa e rilevata dall’antenna ricevente. Maggiore è la frequenza dell’antenna utilizzata maggiore risulta la risoluzione del dato, ma minore la profondità di indagine. Viceversa, frequenze più basse permettono profondità maggiori, ma perdono qualità in risoluzione.
A COSA SERVE?
La praticità d’uso e la velocità di acquisizione rendono questo strumento ampiamente utilizzato, infatti, è una tra le prospezioni geofisiche più diffuse per l’investigazione della parte più superficiale del sottosuolo. E’ utilizzato anche per rilievi ambientali, mappatura delle infrastrutture nel sottosuolo, ricerca di cavità, determinazione degli spessori in un materiale, indagini archeologiche e forensi. In ambito di ingegneria edile e civile è utilizzato per determinare cavità, fondazioni, spessori delle strutture, individuazione e mappatura delle armature nel cemento.