![APPLICAZIONE DI MODELLI GEOTECNICI EVOLUTI – Il modello Cam Clay](https://www.studiosisma.com/wp-content/uploads/2021/07/conclusioni.jpg)
- Gennaio 26, 2017
- Di Gaia Marsiaj
- News
Di recente abbiamo analizzato un problema relativo a due fabbricati che presentano un quadro fessurativo rilevante con numerose fessurazioni e tracce di infiltrazioni nel piano interrato tramite l’applicazione di Modelli Geotecnici evoluti.
Lo scopo del lavoro è quello di caratterizzare il sottosuolo dal punto di vista stratigrafico e geotecnico al fine di valutare sia l’entità dei cedimenti che le cause che gli hanno generati. Pertanto, è stata eseguita un’indagine sperimentale in sito che ha consentito di ricostruire un modello geologico-geotecnico locale.
Precisamente sono state condotte:
· n°2 Prove Penetrometriche Statiche (CPT)
· n°2 Prove Penetrometriche Dinamiche Super Pesanti (DPSH)
· N°1 Sondaggio geognostico a carotaggio continuo con specifiche analisi di laboratorio (prove edometriche)
· n°2 stendimenti geo-elettrici 2D
· n°2 stendimenti geo-elettrici 3D
Inoltre, sono stati installati n°4 trasduttori di tipo fessurimetrico in prossimità delle maggiori lesioni, al fine di valutare lo stato di avanzamento del quadro fessurativo presente, con letture programmate a scadenza oraria e invio tramite modem dei dati registrati.
Le indagini condotte sui terreni hanno evidenziato la presenza di un materiale limoso argilloso molle con intercalazioni di resti organici e livelli torbosi fino ad una profondità di circa 8 m dal p.c. locale. Per valori di profondità maggiori si è rilevata la presenza di un materiale prevalentemente ghiaioso e sabbioso consistente. Le analisi di laboratorio, condotte sui livelli limoso argillosi e torbosi, hanno fornito valori di compressibilità elevata e di scarsa portanza che sono stati successivamente introdotti nel modello geologico-geotecnico utilizzato per valutare le deformazioni verticali.
Grazie alle potenzialità del software alle differenze finite FLAC 2D v8.0 – 2016 abbiamo predisposto un modello matematico bidimensionale che riproduce lo stato tensionale del sottosuolo le cui fasi di sviluppo possiamo schematizzare come segue:
CONCLUSIONI
Lo scopo del presente studio è quello di caratterizzare il sottosuolo sia dal punto di vista stratigrafico che geotecnico al fine di valutare l’entità dei cedimenti attesi nei terreni sottostanti i fabbricati residenziali interessati da cedimenti differenziali tramite l’applicazione di modelli geotecnici evoluti.
A tale scopo è stato riprodotto lo stato tensionale dei terreni tramite un modello matematico alle differenze finite dal quale è possibile trarre le seguenti considerazioni:
· al fine di valutare i cedimenti indotti nel tempo sono stati analizzati n°3 nodi della grigia collocati nei margini laterali e centrali dello scavo, in corrispondenza delle massime e minime deformazioni calcolate;
· l’andamento dei movimenti verticali nel tempo, nei tre punti analizzati, in seguito all’applicazione dei carichi strutturali (Punto 1 – linea nera: 63000Pa; Punto 2 – linea azzurra: 25000Pa; Punto 3 – linea rossa: 40000Pa) è riportato nel grafico sottostante. Per tutti i punti è visibile un rigonfiamento iniziale del materiale in tre step dovuti alle tre fasi di sbancamento per una deformazione totale massima di 1,45 cm, come evidente dalla figura sotto riportata.
![Modelli geotecnici](http://www.studiosisma.com/wp-content/uploads/2017/01/conclusioni-1024x371.jpg)
Successivamente all’applicazione dei carichi, in condizione di lungo termine (non drenata + drenata) il cedimento massimo registrato è, in corrispondenza del punto 1, di circa 8,2 cm mentre nel punto 3 di circa 1,2 cm. Risulta interessante notare che nel centro dello scavo il materiale non subisce un cedimento verticale ma perdura ancora la fase di rigonfiamento (3,0 cm da inizio scavo).
![modelli geotecnici](http://www.studiosisma.com/wp-content/uploads/2017/01/conclusioni-2-1024x726.jpg)
Inoltre, per meglio comprendere il fenomeno in atto, si è ritenuto opportuno diagrammare l’andamento degli spostamenti in corrispondenza di tutti i nodi della griglia con i rispettivi vettori spostamento. Da questo si osserva il cedimento massimo laddove viene applicato il carico maggiore mentre nella porzione meridionale dello scavo il cedimento risulta di appena 1 cm. Inoltre, nella porzione centrale, dove il carico applicato è minimo, i vettori spostamento sono diretti verso l’alto a testimoniare l’effetto di rigonfiamento osservato. Da queste considerazioni è possibile localizzare la linea di massima sollecitazione in corrispondenza del punto in cui i vettori spostamento invertono la loro direzione (freccia rossa nella figura sotto riportata). Tali risultati trovano un ampio riscontro rispetto al quadro fessurativo presente negli immobili in oggetto di analisi.